Aumento tessera FIG: 100 euro dal 2018, 25 in più per 10 anni

Dal 2018 ci sarà un aumento del costo della tessera FIG che passerà da 75 a 100 euro annue.

Una voce che girava ormai da tempo, e che ha avuto conferme prima nelle parole al Golf Club Franciacorta del Presidente della Federazione Golf Franco Chimenti e del Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2022 Gian Paolo Montali, poi dall’ufficialità di fine novembre in una circolare della federazione rivolta ai circoli (eccola qua).

In questo documento, tra le novità anche la scadenza del tesserino, che sarà per il 28 febbraio 2018 (non più il 31 marzo), mentre la validità sarà sempre annuale, indipendentemente dalla data di attivazione.

Per il tesseramento libero, è specificato che la FIG provvederà ad erogare un contributo del 50% di quanto versato, che sarà calcolato sulla base delle quote 2017 (le specifiche nell’allegato B).

tessera federale fig
federgolf.it

Aumento tessera FIG: +33%

Ma al di là di quest’ultime, piccole modifiche, quello che ci interessa di più e che apre il dibattito è l’incremento associativo del 33%, 25 euro in più rispetto al 2017 e per i prossimi dieci anni, giustificato dal n.1 del golf come un contributo importante dei propri tesserati allo sviluppo dell’evento mondiale che si svolgerà nel 2022 al Marco Simone.

È vero che l’aumento della tessera FIG non toccherà né giovani né neofiti, ma si tratta di un provvedimento che arriva in un momento di grande fermento per il movimento golfistico italiano, che mai come in questi anni ha l’opportunità di avere finalmente una maggior cassa di risonanza, grazie proprio all’assegnazione di Roma per la Ryder Cup e alle tante iniziative: quelle del Progetto stesso, come ad esempio gli eventi sul Monte BiancoStreet golf, le agevolazioni per chi inizia a giocare a golf, accanto al ritorno alle Olimpiadi avvenuto nel 2016.

Insomma, tanta carne al fuoco, ma la domanda è:

in una fase di evoluzione come questa, con grande spazio per la crescita, non è controproducente un aumento della tessera FIG?

Se la tua risposta è SI’, ti invito a condividere su facebook!

Non era forse meglio andare a cercare fondi (se necessari) da altre parti, o limitare le spese di altre voci?

Non si rischia un effetto boomerang con ulteriore calo dei tesserati, soprattutto quelli attivi solo formalmente?

La lettera di Franco Chimenti sull’aumento della tessera federale

Ma andiamo a leggere la lettera del Presidente Franco Chimenti in meritodatata 5 dicembre 2017.

La trovi qua in formato pdf, ma la riporto per intero qui sotto per tua comodità:

“Al termine di un anno estremamente importante per il Golf Italiano, avverto l’esigenza di informare tutti gli amici del nostro Sport, su quanto è avvenuto e soprattutto accadrà in futuro.

Abbiamo prevalso su 6 competitors ritenuti insuperabili in una competizione ritenuta impossibile, che è stata quella che ha portato all’assegnazione della disputa della Ryder Cup nel nostro paese nel 2022.

È ormai a tutti noto il difficilissimo percorso che si è dovuto compiere, per arrivare ad un successo mondiale straordinario.

Questo successo è stato salutato con grande ammirazione e altrettanta meraviglia da tutto il mondo sportivo.

Ciò perché non si attribuiva alcuna possibilità ad una nazione come la nostra, considerata universalmente meno dotata delle altre in campo.

La nostra caparbietà, la nostra sicurezza, che veniva da tutti ritenuta presunzione, hanno vinto, tanto che ora dobbiamo impegnarci ad ospitare, come solo gli italiani sanno fare una delle tre più grandi manifestazioni mondiali di sport.

Questo evento, aldilà di quello che può rappresentare nel mondo dello sport, costituisce ormai indiscutibilmente l’unico grande incentivo allo sviluppo del golf e del turismo golfistico in Italia.

Non ho alcun dubbio, avendo contratto un’esperienza quasi ventennale, che le sorti del nostro sport subiranno un’impennata. Diversamente, sono certo che avremmo continuato a vivere di speranze, quasi sempre andate deluse.

Il mio pensiero e confortato da indagini dovute a studi estremamente dettagliati commissionati a grandi gruppi, il cui esito ha determinato, soprattutto nel Governo e nel CONI, la convinzione di credere nel nostro progetto assicurando allo stesso dei contributi economico-finanziari straordinari da parte dello Stato.

In aggiunta abbiamo sottoscritto un accordo con lnfront per 40 mln di euro, cosa che qualifica tutto quanto andremo a fare nel prossimo futuro.

Come sapete la Ryder Cup è nata nel 1927 e si disputa in Europa ogni 4 anni. Indistintamente in tutte le competizioni che si sono succedute nel tempo, il paese organizzatore ha dovuto sostenere degli sforzi importanti per supportare la manifestazione stessa.

Alla stregua della Francia, che ospiterà la Ryder Cup nel 2018, non possiamo non ricorrere ai nostri azionisti, che sono i nostri tesserati, per avere un contributo annuo che ci aiuterà in uno sforzo immane, che non potrà non tradursi in un vantaggio incomparabile per chi ha investito tante risorse per far sì che i nostri connazionali possano avere il piacere di praticare giornalmente questo sport bellissimo.

La richiesta si traduce nell’intervento dei tesserati che si tassano per € 25 all’anno, precisamente il costo di 5 palline da golf.

Inevitabile, cari amici, se pensate che l’Italia è l’unico paese che ospitando uno dei più grandi e importanti Open del mondo, decide che l’ingresso come avvenuto quest’anno all’Open di Monza, sia libero.

A mia conoscenza questo non esiste in nessun altro paese.

Il nostro sforzo è talmente incessante, grande, che spero tutti voi capirete che un’occasione di questo genere non poteva andare persa.

Stiamo effettuando, con un Consiglio federale integerrimo, una serie di tagli al nostro bilancio che non è pensabile che si possa risparmiare ulteriormente senza determinare un grave discapito per il golf italiano.

Non preoccupatevi comunque perché la nostra attività formativa, la nostra attività sportiva, la nostra attività agonistica, non subiranno assolutamente alcuna modificazione, ma anzi un impulso che può determinare soltanto altri grandi successi che si aggiungeranno a grandi risultati ottenuti negli ultimi anni.

Vengono messe in giro tante voci che vorrebbero che noi risparmiassimo soprattutto sulle nostre giovani promesse.

Nulla  di più falso.

Ci attendiamo soltanto che i nostri ragazzi ci diano ancora più grandi soddisfazioni. Noi daremo agli stessi e alle loro famiglie le soddisfazioni che questi atleti meritano.

Colgo l’occasione per ringraziare i tanti genitori che si sacrificano seguendo tanti piccoli atleti che rappresentano il nostro futuro.

Vi prometto di  essere  vicino  a voi,  ancora più  di  prima con lo stesso  affetto la stessa dedizione e la gratitudine per quanto fatto per noi.

Cari ragazzi il nostro sport è nelle vostre mani !

Sarete ripagati per quanto fate.

Buon Natale a tutti.”

Franco Chimenti

Leggendo questa lettera, il dato oggettivo è l’entità della Ryder Cup, uno straordinario evento di portata mondiale che nessuno mette in discussione, e che va solo celebrato. Lo sappiamo e ne parliamo ormai da tempo.

Che l’assegnazione italiana sia tanta roba è altrettanto vero, e le conseguenze potrebbero essere davvero positive per questo sport, ispirando magari le nuove generazioni a scegliere il golf,  e per la nazione stessa generando entrate, turismo e posti di lavoro. Ok, anche questo è ormai un dato di fatto molto probabile.

Ma l’aumento della tessera FIG appare ai miei occhi – e non solo – come una tassa principe, come un balzello su un bene primario, come la casa o il lavoro. Sembra un modo poco elegante per trovare i soldi, colpendo una necessità, cioè quel tagliandino che permette di giocare. Facendo, tra le altre cose, grandissimo rumore.

Che poi, esiste un altro sport con una tessera federale così esosa? Già 75 euro non erano poche.

Per giocare a tennis o a calcio o alla maggior parte delle attività sportive c’è bisogno di una spesa obbligatoria del genere?

Sembra sempre la solita storia italiana, che parla la lingua del politichese.

Oltretutto, lo stesso Chimenti parla ad esempio dell’entrata gratuita all’Open d’Italia, cosa che non avviene negli altri paesi europei (io, all’Open Champhionship di Southport 2017 ho speso infatti un bel po’ per il biglietto).

Non era forse meglio mettere l’entrata all’Open d’Italia a pagamento, e trovare lì una parte del contributo?

Ma è solo un piccola idea tra le molte che si possono avere. Si possono trovare mille modi per racimolare denaro, senza colpire il “simbolo del golf”.

Una manovra economica che fa giustamente indignare il popolo golfistico.

Non tanto per il valore dell’aumento della tessera – dopotutto 25 euro sono una spesa sopportabile per la maggior parte di noi – quanto per modalità e tempistica. Sono queste a stonare.

Sarebbero inoltre necessarie una maggior trasparenza delle spese e delle parole più esaustive riguardo alle motivazioni di tale incremento, che in questa lettera evidentemente mancano, celate da frasi generiche come

“ricorrere ai nostri azionisti, che sono i nostri tesserati, per avere un contributo annuo che ci aiuterà in uno sforzo immane, che non potrà non tradursi in un vantaggio incomparabile per chi ha investito tante risorse per far sì che i nostri connazionali possano avere il piacere di praticare giornalmente questo sport bellissimo.”

Quanto al costo di cinque euro per una pallina da golf, staremmo freschi e soprattutto vuoti nelle tasche se il prezzo per ogni sfera (considerando anche quante ne perdiamo tra laghi e boschi) fosse quello citato dal presidente! 🙂

Un autogol davvero clamoroso, perché tra aumento della tessera FIG e considerazioni come questa (che tra l’altro svilisce il valore di 25 euro, che per molti possono essere anche una cifra importante), il messaggio che sembra passare è sempre il solito: il golf è uno sport per ricchi, classista e non diventerà mai per tutti.

Un vero peccato, perché potrebbe non esserlo, può diventare più popolare, e detto in soldoni è uno sport bellissimo adatto a tutti gli status.

È necessario però non solo organizzare eventi ed iniziative, ma anche cambiare le basi dell’approccio al golf.

Per portare gli attuali 90.000 (all’incirca) tesserati golfisti in Italia all’obiettivo dei 130.000, siamo dunque sicuri  che questa sia la strategia giusta?

Considerando anche la differenza tra iscritti attivi e non?

In un momento nel quale era necessaria qualche scelta controcorrente, l’aumento della tessera FIG rischia di essere un deterrente esplosivo per la crescita del golf.

Incremento che poi non significa miglioramento dei servizi, ma solo rimpinguamento delle casse, senza sapere bene dove andranno a finire questi soldi.

Se a tutto questo si somma l’aria snob che da sempre circonda il golf, il difficile percorso per iniziare tra corsi di teoria, pratica, lezioni eccetera, l’attrezzatura adatta, la mancanza di strutture come in parte del centro-sud…

Insomma, chi non conosce questo sport quale incentivo ha per provarlo o per continuare a farlo?

Personalmente continuerò, perché amo il golf, e sono felice di esserne malato come te, come molti. Ma forse è proprio su questo zoccolo duro che si gioca un partita che necessiterebbe di maggior spirit of the game. Siamo noi – quei 60.000 più o meno – a tenere in piedi la baracca, ma anche i primi a subire ogni volta il politichese.

Ok, adesso aspetto un tuo commento!

3 Commenti

  1. Banalmente si potrebbe dire che la ryder la paghiamo come al solito noi italiani e in maniera ridotta noi golfisti , minore perché siamo pochi , minore perché il nostro gioco è da tutti considerato un gioco per ricchi , costoso ed anche un po snob .Quindi cosa vuoi che siano 25 miseri euro per un ricco snob che rincorre una pallina ( ed aggiungerei spesso la perde ) in posti meravigliosi?Oppure :avete voluto l’EVENTO golfistico ed allora pagate …..
    Non è proprio così ma come al solito la cosa più facile è stata fatta ( non paghi la tessera per protesta ….. benissimo!!!!! non puoi giocare et voilà lo scopo è raggiunto in men che non si dica.)
    Grazie presidente ma forse sarebbe stato meglio preoccuparsi di creare strutture pubbliche dove poter giocare o meglio far giocare non solo i ricchi snob di cui sopra ma tutti gli appassionati o i curiosi che vogliono semplicemente provare questo fantastico gioco. Per cortesia non risponda col tesseramento libero o i 100 euro per iniziare a giocare perché dopo i primi due anni di quote promozionali i circoli pretendono il pagamento di cifre non alla portata di tutte le tasche.Quindi non si può pretendere di aumentare i tesserati o i praticanti in tempi in cui le famiglie tagliano le spese e con i tagli si sa che le prime rinunce si fanno per le cose superflue .
    in ogni caso per ciò che mi riguarda continuerò a pagare la tessera perché la mia passione ed il mio amore per questo fantastico GIOCO è superiore anche alle ingiustizie

  2. In parte sono d’accordo con Daniele, totalmente con l’articolo, ma considero il problema del golf, come di tutti gli sport in Italia le federazioni sportive stesse.
    Solo in Italia esistono federazioni, coni, associazioni , cooperative sportive e c hi più ne ha più ne metta, tutto ciò per elargire stipendi e danaro a persone che non hanno nessuna capacità e preparazione in merito e neppure nessuna utilità, a parte prendere uno stipendio.
    Ciò accade soprattutto quando uno sport arriva ad avere una certa diffusione mediatica e una certa condivisione, l’esempio classico è come in questo modo sono riusciti a rovinare il tennis, sport che all’epoca di Pietrangeli, Panatta etc, si stava diffondendo in tutta Italia, aumentando le quote e i costi l’hanno distrutto, oggi il tennis non riescono a svilupparlo neppure con quote irrisorie.
    Inoltre il vero problema sono i campi da golf pubblici, in Italia non ce ne sono e, credo, mai ce ne saranno, non essendo fonte di guadagno per questo sistema federale costoso e inutile; e guardando le statistiche del Royal & Ancient a livello europeo e mondiale, l’Italia è il fanalino di coda e non è vero che sono cresciuti i giocatori, sono di anno in anno diminuiti, se consideriamo che nel 2010 c’ erano 100.548 giocatori iscritti e oggi dato 2016 siamo in 90.259;
    è un po come il nostro governo, abbiamo percentualmente 10 volte il numero di politici rispetto agli Stati Uniti e gli altri paesi europei.
    Credo che la soluzione sarebbe rientrare nell’ European Golf Association come unica associazione ed eliminare la fig.

    Detto ciò credo che lo sviluppo del golf, come di tutti gli sport, debba passare attraverso le scuole, dalla scuola materna in poi, come succede nei paesi più evoluti, Regno Unito e USA, predisponendo accessi pubblici e strutture pubbliche.

  3. Grazie Aldo e Daniele per i vostri commenti e scusate il ritardo della risposta. Concordo con voi su tutto come ho già ampiamente scritto, in particolare sarebbe davvero entusiasmante vedere dei campi da golf pubblici, ma credo sia davvero utopia. Purtroppo la cultura golfistica in Italia non esiste e queste iniziative certamente non aiutano a crearne una nuova, né a cancellare l’alone snob che circonda questo sport stupendo. Ma noi non molliamo di certo, continuiamo a presentarci sul tee di partenza e a parlare di golf per amore e passione, che non sentono ragioni, e non ascoltano il politichese!

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