Convinzioni limitanti nel golf, nello sport, nella vita e il ruolo del mental coach

Hai delle convinzioni limitanti o potenzianti quando giochi a golf?

Seppur in modo inconscio, queste influiscono decisamente sulla tua performance, del resto l’aspetto mentale di cui abbiamo spesso parlato è davvero essenziale in questo, come in moltissimi altri sport. E non solo, perché la vita intera ne viene influenzata.

Ci parla di questo interessante argomento Andrea Fallerimental coach sportivo professionista che ha avuto modo di lavorare con molti atleti, compresi giocatori di golf.

Ringrazio Andrea, al suo terzo articolo su Golfpiù. Se ti sei perso i primi due eccoli qua:

Il mental coach nel golf–>Il mental coach nel golf: lo score lo fa la persona

Il mental coach sportivo–>Mental coach sportivo: anche nel golf ti supporta

A te la parola Andrea!

Le convinzioni limitanti nel golf, nello sport, nella vita

Oggi affronto il tema delle convinzioni e della prospettiva sulla vita, l’aspetto forse più critico, potente e intangibile del Fattore Persona, la dimensione imprescindibile della formula del successo. Nel golf, nello sport, e nella vita in generale.

Innanzitutto: che cosa intendo per convinzioni?

Le convinzioni sono delle regole interne che ci costruiamo noi stessi e ci servono fondamentalmente per vivere e realizzare i nostri valori. Le convinzioni possono essere di due tipi: riguardano noi, come persone, oppure possono riguardare altre persone o l’ambiente che ci circonda – queste seconde io le chiamo prospettive sulla vita. Usando un’analogia, possiamo immaginare le convinzioni e prospettive come degli occhiali con lenti graduate che indossiamo e cambiamo con regolarità a seconda delle circostanze. Questi occhiali ci faranno percepire la realtà in modi differenti, e quindi influenzeranno le nostre scelte, i nostri stati d’animo e in ultima istanza le nostre azioni.

Faccio alcuni esempi per chiarire ancora meglio questo concetto.

Quando senti un giocatore di qualche sport pronunciare la frase: “Giocare contro quell’avversario o in quel campo esalta il mio gioco, sento di dare il massimo.” La convinzione consiste nel fatto che un fattore esterno – il gioco dell’avversario appunto o il campo di gioco – causa una certa qualità di gioco nella prestazione del giocatore, cioè dare il massimo. Possono definirsi convinzioni potenzianti.

Un altro esempio potrebbe essere: “In questo periodo non sento i colpi, non riesco a esprimere appieno il mio gioco e questo mi fa innervosire”. In questo caso possiamo parlare di convinzioni limitanti che riguardano l’incapacità temporanea di eseguire un colpo che provoca nervosismo.

Possiamo riconoscere le convinzioni dal linguaggio che usa l’atleta e ci sono anche una serie di segnali non verbali che le confermano o supportano. Tuttavia la questione è molto più sottile e delicata di quello che può apparire, nel senso che ci potremmo domandare:

  • sono veramente le convinzioni limitanti la causa di prestazioni di basso livello oppure le cause vanno semplicemente ricercate nella qualità e quantità dell’allenamento che ci permetterebbe quindi, se ben pianificato ed eseguito, di uscire da situazioni critiche e raggiungere i risultati desiderati?
  • In che modo concretamente incidono le convinzioni sulla prestazione di un giocatore?

Convinzioni limitanti e mental coaching

Durante la mia carriera da mental coach sportivo professionista mi sono imbattuto in situazioni che mi hanno fatto sperimentare chiaramente l’importanza e l’impatto delle convinzioni, in particolare quelle limitanti, sulla prestazione e da semplici frasi o parole, hanno preso letteralmente forma e si sono trasformate in vere e proprie catene che limitano l’atleta e in profezie che si auto avverano.

Voglio essere molto chiaro: avere una convinzione ha una ripercussione diretta sul modo in cui percepiamo il mondo, quindi sul nostro stato d’animo, di conseguenza sulle nostre capacità – per esempio quella di  stare concentrati o di eseguire un colpo da golf -, e in ultima analisi sulle nostre scelte e azioni quali “lasciar andare il braccio o le gambe” a seconda dello sport.

Voglio raccontarti che cosa mi è accaduto con un giocatore professionista – è un caso emblematico e non certo l’unico – per farti toccare con mano di cosa sto parlando.

Qualche anno fa ho avuto l’onore e il piacere di lavorare con un giovane professionista di uno sport olimpico, un vero talento con una grande qualità di gioco e con una discreta esperienza alle spalle. Insomma nel suo caso specifico non vi era una questione di “migliorare la tecnica” o “perfezionare la tattica di gioco”. Era per giunta molto potente fisicamente e curava con grande attenzione anche la parte nutrizionale: insomma rispetto alle variabili del successo che presento nel mio ebook era praticamente al top in tutte.

La sua area di miglioramento era nel Fattore Persona. Era arrivato a me perché a fronte di un potenziale così alto, che riusciva a esprimere in allenamento, in gara si scioglieva come neve al sole.

Abbiamo dapprima lavorato sul respiro, sulla concentrazione e sulla consapevolezza corporea con risultati apprezzabili, ma che non si estendevano per una gara intera e così i suoi risultati in competizione rimanevano mediocri.

La svolta nel nostro lavoro e la grande opportunità di crescita ed evoluzione per lui c’è stata quando siamo arrivati a toccare e far emergere le sue convinzioni limitanti personali e le sue prospettive di vita. Grazie alla profonda fiducia reciproca e alla mia metodologia di lavoro – il coaching – è riuscito a riconoscere e dirsi delle cose che fino a quel momento non aveva mai espresso: cose semplici, ma per lui vitali.

Se dovessi sintetizzare ciò che è emerso in lui direi: “Se non gioco in modo perfetto non sono meritevole di vincere, di andare avanti” e “Devo moltissimo a mio padre, non posso deluderlo. Se non vinco lo tradisco”.  Questa convinzione e questa prospettiva di vita erano i demoni che lo tormentavano – spesso inconsciamente – e che gli impedivano di performare ai livelli che sapeva.

Questa esperienza mi ha forgiato profondamente e mi ha fatto comprendere come il Fattore Persona – e le convinzioni/prospettive in particolare – giochi un ruolo determinante nella capacità di atleti, giocatori e allenatori di ottenere risultati di livello.

Pensando al golf, sport che conosco molto bene, l’aspetto mentale delle convinzioni limitanti è decisivo in quanto il giocatore è costantemente sottoposto a questo condizionamento e se non è capace di uscire dal flusso dei pensieri e sensazioni negative ne rimane letteralmente schiacciato.

Conoscere le proprie convinzioni profonde e prospettive sulla vita è una tappa fondamentale del percorso di ogni sportivo – professionista o meno -. Scegliere di lavorarci sopra, di adottarne delle altre sulla base dei propri valori e della visione che ha su di sé è il marchio di fabbrica che caratterizza i campioni di successo.

Andrea Falleri


ANDREA FALLERI – BIO

Ho sempre praticato e amato lo sport fin da bambino. Ho giocato nelle giovanili del Bologna calcio, ho praticato tennis tavolo a livello agonistico e sono tecnico federale di pallavolo di 2° grado. Mi sono formato come Coach nel 2006, mi sono specializzato nel coaching sistemico-evolutivo con il Master Coach Giuseppe Meli di Menslab e ho approfondito l’approccio dell’Inner Game direttamente con Timothy Gallwey e John Whitmore a Londra. Sono membro di ICF-Global e ICF-Italia e ho ottenuto la credenziale di Master Certified Coach riconosciuta da ICF (International Coach Federation). Lavoro con Manager e Imprenditori e mi sono specializzato in ambito sportivo. Siedo al tavolo UNI in rappresentanza di ICF-Italia per la redazione della Norma sulla professione del coaching secondo la legge 4/2013. Provengo da una formazione scientifica e mi sono laureato a pieni voti in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio all’Università di Bologna. Nella mia vita ho lavorato circa 10 anni nel mondo delle costruzioni per una grossa azienda multinazionale in Italia e all’estero  ricoprendo ruoli di responsabilità e direzione. La mia missione è quella di facilitare e supportare l’espressione della Grandezza dei miei Clienti utilizzando la metodologia del coaching e favorendo processi di evoluzione.

Dott. Ing. Andrea Falleri – Coach Professionista

Via Giovanni Crocioni 9, 40133 (BO) P.IVA: 02712551205

Attività secondo legge 4/2013

email: info@ilcoachsportivo.com

id skype: andrea.falleri

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