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Open Championship 2018 a Carnoustie, il campo links dal finale drammatico

Open Championship 2018 al via per la 147esima edizione, quest’anno sul campo di Carnoustie. Siamo in Scozia, vicino a Dundee, per il terzo Major, il più antico (dal 1860) e glorioso, unico in territorio europeo.

Come di consueto, lo scenario del British Open cambia sempre, con una rotazione a girare gestita dalla Rota che, dopo il Royal Birkdale di Southport dell’estate scorsa, ha stabilito la sede 2018 al Carnoustie Golf Links, a distanza di ben 11 anni dall’ultima volta, quando a vincere fu Pádraig Harrington al play-off contro Sergio Garcia.

Si tratta del percorso links più difficile in assoluto, spesso teatro di grandi disastri golfistici, in particolare nelle buche finali, dalla 14 alla 18.

Come non ricordare ad esempio il dramma di Jean Van de Velde nel 1999 -che alla 18 ne combinò di tutti i colori quando con un doppio bogey avrebbe comodamente vinto – oppure il crollo di Garcia nel 2007?

Nelle 7 edizioni giocate fin qui sul campo di Carnoustie il nome dei vincitori la dice lunga sulle difficoltà del percorso:

  • 1931 Tommy Armour;
  • 1937 Henry Cotton;
  • 1953 Ben Hogan;
  • 1968 Gary Player;
  • 1975 Tom Watson;
  • 1999 Paul Lawrie;
  • 2007 Pádraig Harrington.

Carnoustie: il campo links che mette paura

Il percorso Championship di Carnoustie, disegnato da Allan Robertson e dalla leggenda Tom Morris, e rivisto da James Braid nel 1926. è un par 71 di 6.768 metri, ed è il campo links più lungo in assoluto.

carnoustiegolflinks.co.uk

Da queste parti, come da tradizione scozzese, il vento è spesso decisivo, così come i caratteristici ed impegnativi bunker, il rough alto con l’erba festuca ed un terreno duro che inevitabilmente mette a dura prova la tattica da usare sul tee di partenza.

Le buche finali garantiscono un finale tra i più duri in assoluto a partire dalla 14, il par 5 Spectacles con i due ostici bunker da cui prende il nome la buca. Storico fu l’eagle nel 1968 di Gary Player.

La 15, detta Lucky Slap (schiaffo fortunato), è il par 4 più impegnativo, mentre la buca 16 è un par 3 più simile ad un par 4, con il ruscello Barry Burn che ne dà il nome.

Acqua anche alla 17, la Island, infine la temibile 18 – la Home – che richiede nervi d’acciaio ed un secondo colpo davvero complicato.

Nelle prime nove da sottolineare la buca 6 dedicata alla leggenda Ben Hogan, caratterizzata dal primo colpo che il campionissimo riusciva sempre a piazzare in quei pochi metri tra fairway e bunker.

Il montepremi del torneo 2018 è di 10.800.000 dollari, ed il vincitore dell’Open Championship 2018 incasserà ben 1.890.000 dollari.

Chi alzerà la Claret Jug?

Tanti i possibili vincitori, a cominciare dalla truppa americana con Dustin Johnson, Rickie Fowler, Jordan Spieth trionfatore un anno fa, l’incognita Tiger Woods, Phil Mickelson, Brooks Koepka e il vincitore del Masters Reed, quindi lo svedese Stenson, gli europei di casa da queste parti come McIlroy, Rose e Fleetwood, gli spagnoli Rahm e Garcia e perché no, l’unico rappresentante italiano, quel Francesco Molinari in  forma strepitosa dopo le vittorie a Wentworth, al Quicken Loans (oltre al secondo posto all’Open d’Italia e al John Deere Classic).

Come sempre, sarà spettacolo assicurato, con il meteo che inevitabilmente influenzerà le quattro giornate.

Date, orari e Open Championship in tv

L’Open Championhip 2018 di Carnoustie vivrà nelle classiche giornate dal giovedì alla domenica, dal 19 al 22 luglio.
A questo link i tee times, che cominciano alle 6.35 del mattino del giovedì.
In tv ecco il programma dell’emittente Sky, che dal 2 luglio ha dedicato un intero canale al golf, con Sky Sport Golf al canale 204:
  • Giovedì 19 dalle 7.30 alle 21;
  • Venerdì 20 dalle 7.30 alle 21:
  • Sabato 21 dalle 11 alle 21;
  • Domenica 22 dalle 10 alle 20.

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