Sport più difficile del mondo: il golf?

Molti di noi, nel corso della vita, hanno provato vari sport. Ma qual è lo sport più difficile del mondo?

Qual è lo sport più difficile del mondo?

Una domanda che forse ci siamo fatti in tanti, anche in base alle nostre abilità in ognuno di essi. A calcio eravamo troppo scarponi, a tennis negati sotto rete, e a golf…

golf
pixabay

La scusa dell’estrema difficoltà del golf ha sempre coperto i nostri limiti tecnici, ma giocando abbiamo scoperto che è davvero tutto molto complicato.

Ogni movimento impercettibile del corpo può cambiare l’impatto con la palla, tra mille variabili di ogni tipo: metereologiche (acqua, sole, vento), materiali (erba di un certo tipo, tipo di bastone), mentali (è necessaria la massima concentrazione in ogni swing, in ognuna della nostre 18 buche), fisiche (uno swing consistente richiede un corpo ben piantato a terra ed una buona flessibilità).

Il golf non è uno sport solo per vecchietti, come luogo comune impone. Al di là della variante meteo, l’energia mentale che richiede nelle tante ore di gara è notevole, e lo sforzo fisico – seppur a basso impatto – è costante per lungo tempo.

È proprio la componente temporale che amplifica le difficoltà, perché una cosa è tirare due palline in campo pratica o giocare due buche in compagnia – magari bene -, un’altra mettersi in gioco per 5 ore in una competizione, seppur dilettantistica che sia. La necessaria ripetitività dello swing lo rende complesso: ben sappiamo come una volta la pallina parta a destra, e la volta dopo magari a sinistra.

Girando per circoli e chiacchierando tra un colpo e l’altro, la leggenda vuole il golf come il secondo sport più difficile del mondo: si dice che sia tecnicamente il movimento più difficile, dopo il salto con l’asta.

Ma cosa intendiamo con queste parole?

Se ci riferiamo al gesto sportivo più difficile, effettivamente lo swing è per sua natura un movimento innaturale e molto complicato da apprendere, soprattutto quando si è adulti. Tutti noi golfisti ne conosciamo la complessità tecnica, basti pensare ai numerosi muscoli che vengono ogni volta messi in moto in quei pochi secondi, condizionati poi dalla tensione muscolare e dalla componente psicologica.

Spesso magari conosciamo la teoria, il corretto posizionamento, ma come si dice

“Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”

e non riusciamo a riprodurre quel movimento visto e rivisto.

Non ci rimane altro che praticare, praticare e praticare, farci aiutare da un maestro, e sperare che un giorno il nostro swing sia quantomeno avvicinabile alla perfezione dei professionisti. Quando decidiamo di iniziare a giocare a golf o proseguire nel nostro miglioramento, non scordiamoci che

“il golf è uno sport difficile”.

Se non siamo pronti ad affrontare le difficoltà che ci mette sul piatto, ma che lo rendono per questo eccezionale, cambiamo sport. Possiamo dedicarci al salto con l’asta, alla ginnastica artistica, all’hockey – a tutte quelle altre discipline che concorrono al titolo di “sport più difficile del mondo” – o magari a tutti quegli sport più praticati e tecnicamente più semplici. Ma siamo sicuri che ci piaceranno come il nostro amato golf?

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