I più grandi golfisti italiani di sempre? Ecco la top 3

Storicamente, in Italia gli sport individuali hanno regalato meno soddisfazioni rispetto agli sport di squadra. Alcuni di essi per molto tempo sono stati ignorati dal grande pubblico, almeno finché qualche campione non ha fatto talmente parlare di sé che, di conseguenza, anche la propria disciplina sportiva ha suscitato maggior interesse.

È il caso del golf, rientrato nella categoria degli sport olimpici solamente nel 2016, e da sempre poco considerato in Italia, almeno fino all’esplosione di Francesco Molinari che, con i suoi incredibili successi mondiali, ha creato una cassa di risonanza importante, rafforzata dalla Ryder Cup 2023 che si disputerà a Roma. Finalmente, anche nel Belpaese si è iniziato a parlare di mazze e palline insomma.

Ma in realtà, nella storia del golf italiano non sono mancati giocatori molto forti, capaci di grandi imprese nazionali ed internazionali anche molti anni prima.

Andiamo allora a vedere quali sono i più grandi golfisti italiani fino ad oggi.

I più grandi golfisti italiani di sempre

Quando si parla dei più forti giocatori di golf nazionali, è necessario considerare anche quelli di molti decenni fa: in un arco temporale che parte dal Secondo dopoguerra, in un’ipotetica classifica sono tre i golfisti che spiccano di più sopra gli altri.

Ugo Grappasonni

Il primo ad aver portato il golf italiano ad alti livelli è stato certamente Ugo Grappasonni, scomparso poco prima del nuovo millennio.

Il suo grande percorso iniziò nel 1931, quando non aveva ancora compiuto 10 anni e venne scoperto dal maestro Pietro Manca al Golf Club Roma Acquasanta.

Poco dopo la fine della Seconda guerra mondiale, Grappasonni esordì nel campo del professionismo e ottenne i primi grandi successi.

Tra il 1948 e il 1954 riuscì a conquistare diversi Open in giro per l’Europa: lo Swiss Open, l’Open di Francia, l’Open del Marocco, l’Open del Ticino, quello d’Olanda, e soprattutto per due volte l’Italian Open (1950 e 1954), unico italiano a fare doppietta insieme a Francesco Molinari (2006 e 2016).

Fu anche convocato in una rappresentativa europea ospitata alla Casa Bianca dal presidente Eisenhower. Insomma, tra i capostipiti del golf professionistico italiano.

Una grande tradizione quella della famiglia Grappasonni, anche il figlio Silvio è stato giocatore di buon livello e da anni è rinomato e conosciuto commentatore di golf.

Costantino Rocca

Un nome tra i più famosi del golf tricolore, che rientra nella categoria dei migliori golfisti italiani di sempre è quello di Costantino Rocca.

Talento straordinario quello di Costantino, bergamasco classe 1956, che lo ha portato a competere con i più grandi giocatori del mondo, e gli ha permesso di conquistare cinque tornei dell’European Tour tra il 1993 ed il 1999: l’Open di Lione, quello di Francia, il Volvo PGA Championship, il Canon European Masters e il West of Ireland Golf Classic.

Arrivò anche un epico secondo posto al British Open di St Andrews del 1995, dove più della vittoria di John Daly al play off, tutti si ricordano del suo magistrale putt imbucato alla 18 da lontanissimo.

Tra le grandi soddisfazioni ottenute, la partecipazione a 3 Ryder Cup con 2 vittorie: nel 1993 primo italiano in assoluto nel torneo a squadre più prestigioso, una hole in one alla Ryder Cup del 1995, e la vittoria contro Tiger Woods nell’edizione del 1997.

Francesco Molinari

Numeri e risultati parlano chiaro: Francesco Molinari è il più grande golfista italiano di sempre.

Colui che ha riportato il golf italiano ad alti livelli in tempi recenti, noto a tutti gli appassionati, anche a quelli di pronostici, statistiche e numeri delle scommesse sportive sul golf, è professionista dal 2004, con un curriculum mostruoso.

Due Open d’Italia, una Coppa del Mondo col fratello Edoardo, 6 vittorie nell’European Tour e 3 sul PGA Tour.

È il 2018 l’anno d’oro di Francesco Molinari, che vince:

Nel 2019 si laurea campione dell’Arnold Palmer Invitational e sfiora la grande impresa nel Major più prestigioso, il Masters di Augusta: in testa fino a 9 buche dal termine, finisce in acqua prima alla 12 e poi alla 15, chiudendo quinto.

Gli altri golfisti italiani

Sono altri i giocatori italiani cha hanno ottenuto e stanno ottenendo discreti successi, seppur un gradino sotto la top 3 dei più grandi in assoluto.

Baldovino Dassù

Il primo a raccogliere l’eredità del grande Grappasonni è stato senza dubbio Baldovino Dassù.

Nato nel 1952, il golfista fiorentino entrò nel professionismo a soli 19 anni, nel 1971, disputando il PGA European Tour fino alla metà degli anni 80, ed ottenendo ottimi risultati.

Nel 1976 riuscì a conquistare sia l’Italian Open che il British Masters in Galles, riuscendo a precedere l’esperto Hubert Green, che l’anno dopo conquistò lo US Open.

Oltre a questi tornei, Dassù nella sua carriera ha vinto anche tre Italian Professional Championship, un Italian PGA Championship e un Cerruti Open.

Massimo Mannelli

Classe 1956, Massimo Mannelli ha giocato ad ottimi livelli dal 1979 al 2000.

Nel 1980 l’apice della carriera, con la vittoria dell’Open d’Italia al Golf Roma Acquasanta: fino all’avvento di Francesco Molinari e della sua affermazione nel 2006, era stato l’ultimo italiano ad imporsi in questo torneo e tra i pochi italiani in assoluto, insieme ad Aldo Casera, Ugo Grappasonni e Baldovino Dassù.

Oltre alla prestigiosa affermazione sull’European Tour, anche 2 campionati Omnium e 1 campionato PGA Championship, oltre a tantissimi piazzamenti di livello.

Edoardo Molinari

Il fratello più grande di Chicco ha fatto da apripista alla famiglia Molinari: meno successi di Chicco, ma anche per Edoardo grande talento e altrettante soddisfazioni.

Un’ottima carriera amatoriale, con vittoria dell’US Amateur (primo italiano ed europeo), poi professionista dal 2006.

Nel 2009 vince la Coppa del Mondo col fratello Francesco, nel 2010 il suo anno migliore: due vittorie sull’European Tour, Open di Scozia e Johnny Walker Championship, e partecipazione con vittoria della Ryder Cup in Galles.

Dopo 7 anni di digiuno, nel 2017 terza vittoria sull’European Tour, aggiudicandosi l’Hassan II Golf Trophy.

Matteo Manassero

Classe 1993, il talento di Matteo Manassero emerge da giovanissimo, a suon di record: nel 2009, a 16 anni, vince il British Amateur Championship, record di più giovane vincitore del torneo e primo italiano; nel 2010 si aggiudica il Castelló Masters in Spagna, con il record di più giovane vincitore dello European Tour; nel 2013 è il vincitore del BMW PGA Championship sul campo di Wentworth, diventando così il più giovane vincitore nella storia del torneo.

Molte più difficoltà negli anni successivi, che lo hanno visto retrocedere sul Challenge Tour ma, risultati ed età ancora giovane, ne fanno sicuramente uno dei giocatori più importanti del panorama golfistico italiano.

Guido Migliozzi

Chiude questa panoramica sui più grandi golfisti italiani, il fresco talento cristallino di Guido Migliozzi, unito alla sua grande esuberanza in campo.

Doti che hanno permesso al classe 1997 di vincere già due volte sull’European Tour (Kenia e Belgio), e soprattutto di chiudere con uno straordinario quarto posto all’Us Open 2021, torneo che ne ha decretato l’esordio in un Major.

Sentiremo ancora parlare di lui in futuro.

2 Commenti

  1. Sarei curioso di sapere come smaltiranno il traffico con la Ryder Cup del 2023. Le strade sono piene di buche, non c’è viabilità decente per arrivare al Marco Simone. A che ora dovranno alzarsi per riuscire a raggiungere il campo? Per me faremo una gran figuraccia. Per quanto riguarda i ns campioni, tanto di cappello. Ma non riusciamo a farne emergere altri credo che gli insegnanti siano piuttosto scarsi. Molinari è emerso perché la sua scuola è improntata in America. In Italia ci sono scarsissime speranze basta vedere i golfisti che non riescono nemmeno a passare il taglio. Non c’è sviluppo, voi non avete nemmeno idea come vengono introdotti al golf i bambini in America. Io ho visitato 42 stati e giocato in quasi tutti e sono rimasto impressionato da come vengono introdotti al golf i bimbi. In Italia dove sono le scuole? Forse non esistono nemmeno. È ora di darsi una svegliata.

    • Ciao Mirco, la Ryder Cup sarà in effetti un grande banco di prova per la logistica italiana. Beh, riguardo ai campioni, non mi pare una situazione così drastica, per quanto ovviamente il golf in Italia non sia, anche per una questione culturale, ai livelli degli altri paesi e in particolare degli Stati Uniti. Ma anche la recente esplosione di Filippo Celli guidato da Alberto Binaghi, insieme alla buona pattuglia di golfisti italiani negli ultimi anni, fa ben sperare. Certo sarà difficile raggiungere l’eccellenza che dici, purtroppo in Italia si parla solo di calcio, il golf in particolare è ignorato dai media e si fa fatica a renderlo sport più accessibile a tutti

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